
Horace H. Rackham, avvocato, stava soppesando la proposta di un suo cliente. Investire nella sua impresa: un'azienda automobilistica. All'inizio del Novecento, le automobili avevano già fatto il loro debutto ma erano ancora viste da molti come curiosità da ricchi o da pionieri audaci. Horace, un signore benestante ma morigerato e cauto, si consultò con James J. Couzens, il presidente della Michigan Savings Bank riguardo all'investimento nella Ford Motor Company. Il banchiere gli consigliò di non investire, affermando: "Il cavallo è qui per rimanere, mentre l'auto è solo una novità, una moda passeggera". Nonostante la prudenza che lo contraddistingueva, Rackham decise di raccogliere 5.000 dollari - oltre 100 mila dollari odierni - prendendo in prestito del denaro e vendendo alcuni lotti immobiliari e fare quella pazzia. La prima riunione degli azionisti si tenne il 16 gennaio 1903 e Horace H. Rackham con 50 azioni Ford su un totale di 890 fu nominato Presidente del Consiglio di Amministrazione della Ford Motor Company. Nel 1919, Edsel Ford , che agiva per conto del padre Henry, acquistò le azioni di Rackham per 12,5 milioni di dollari. Se all'inizio del Novecento, l'automobile era vista come una "moda passeggera", un lusso per pochi, oggi non possiamo immaginare la vita senza di essa, tanto che è diventata uno strumento fondamentale per la vita quotidiana e per il business. Le PMI B2B fino a poco tempo fa ignoravano l’importanza strategica dei social media, dimostravano d’essere dei “Couzens”…ma alla fine anche il buon vecchio James si ricredette, divenendo uno degli azionisti e uno dei membri più influenti della compagnia.
LA SCOPERTA DEI SOCIAL NETWORK
Sembrava che per le aziende B2B, specie le più piccole, la presenza sui social fosse utile come la pochette. Quel fazzolettino che spunta dal taschino degli abiti da uomo. Mica ti ci puoi asciugare la fronte, men che meno usarlo per soffiarticisi il naso. Però "fa bello" averlo.
Negli ultimi anni però anche l’approccio delle PMI B2B ai social media è cambiato radicalmente. Non più solo uno strumento "vetrina" ma un mezzo per costruire relazioni durevoli, creare valore condiviso e raccogliere informazioni di mercato.
I social media non sono solo un canale di comunicazione, ma stanno diventando una risorsa fondamentale per il successo anche di questa particolare categoria di aziende.
Ecco perché l'impiego di questi strumenti deve essere parte integrante di una visione più ampia e orientata al mercato.
Ogni mezzo per consolidare la percezione positiva di un marchio non solo accresce la percezione della qualità fornita ma protegge anche l’azienda dall’ingresso di nuovi competitor nel mercato.
Nel contesto B2B, dove la competitività si gioca sul piano della gestione delle relazioni e della reputazione del marchio, l’uso consapevole dei social può fare la differenza, generando un vantaggio competitivo.
ORIENTAMENTO AL MERCATO E CAPACITÀ DINAMICHE
L'uso strategico dei social media nelle PMI B2B passa per esempio nel loro impiego per monitorare le discussioni di settore, identificando nuove tendenze o esigenze dei clienti. Parallelamente, i social media consentono di migliorare il rapporto con i clienti attraverso una gestione efficace delle interazioni, come rispondere tempestivamente a domande tecniche o condividere case study che rafforzano la fiducia nel marchio. Questo approccio permette alle PMI di aumentare la visibilità, consolidare la reputazione e ottenere risultati concreti, sia in termini di acquisizione di nuovi clienti sia di miglioramento delle performance economiche.
IL CRM NEI SOCIAL MEDIA: UNA NUOVA PROSPETTIVA
Tradizionalmente, la gestione dei clienti, nota come Customer Relationship Management (CRM), è stata un elemento centrale nelle strategie di marketing. Tuttavia, recenti studi dimostrano che, per le PMI B2B, l’uso dei social media per gestire le relazioni con i clienti non ha un impatto diretto sulle performance di marketing. Piuttosto, è la gestione del brand a svolgere un ruolo cruciale, fungendo da collegamento tra l’uso dei social media e i risultati di marketing.
Questo non sorprende chi conosce il contesto B2B. In questi mercati, le soluzioni offerte sono spesso altamente personalizzate, talvolta acquistate prima ancora che vengano realizzate. Le trattative coinvolgono diversi attori, come decisori, influencer e utenti finali. In questo scenario, non si tratta di vendere semplicemente un prodotto o servizio, ma di "vendere" l’azienda stessa: le sue competenze, il team e i valori che rappresenta. Questi elementi, supportati da una forte gestione del brand, possono influire in modo significativo sulla percezione del valore e sulla fiducia dei clienti.
Le PMI dovrebbero rivedere il loro approccio al CRM sui social, considerando una visione più olistica che comprenda anche il rafforzamento della brand identity, piuttosto che concentrarsi solo sulla gestione dei contatti e delle vendite dirette.
PERFORMANCE DI MARKETING E PERFORMANCE FINANZIARIA
Se, come abbiamo detto, l’uso dei social media non ha un impatto diretto sulle performance di marketing ma, piuttosto sull'efficacia della gestione del marchio, quest'ultima si riflette direttamente nelle performance aziendali. Ricerche come quelle condotte da Alice Lindqvist e Matilda Bodell hanno evidenziato che una gestione efficace del marchio non solo migliora la visibilità e la reputazione dell'azienda, ma influisce anche positivamente sulla performance finanziaria. Investire nella brand awareness sui social media ha, quindi, un impatto profondo sulla sostenibilità economica dell'azienda.
Le PMI, con risorse limitate, trovano nei social media una leva economica e facilmente accessibile per raccogliere informazioni, migliorare il CRM e potenziare il brand. Adottare una strategia orientata al mercato e sfruttare al massimo i social media è la chiave per migliorare le performance aziendali a lungo termine.
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